Il nostro territorio
venite a scoprire un territorio straordinario...
"Gli occhi mangiano per primi, ma è nella bocca che il gusto vince..."
Alessandro Borghese
Veroli fu fondata nel primo millennio a.C. dagli Ernici su una propaggine del pre-appennino laziale; l’originario insediamento fu difeso da mura poligonali visibili ancora oggi tra il rione San Leucio ed il Rione Sant’Angelo. Con l’arrivo dei Romani l’abitato si estese in quelli che oggi sono i rioni centrali di Sant’Andrea e Valle; di questa fase si conservano testimonianze eccezionali quali i Fasti Verulani e le sostruzioni del Foro. Secondo quanto narra una tradizione antichissima, la cristianizzazione del popolo di Veroli sarebbe avvenuta ad opera di una parente del Signore, Santa Maria Salome, una delle pie donne del Vangelo e madre degli apostoli San Giacomo il Maggiore e San Giovanni l’Evangelista. I suoi resti mortali furono rinvenuti nel 1209 e da allora sono custoditi nella Basilica che porta il suo stesso nome. Nel 529 d.C. San Benedetto da Norcia, nel viaggio che lo portò da Subiaco a Montecassino, si fermò a Veroli consacrando un oratorio e dedicandolo a Sant’Erasmo; da esso prese origine il Monastero benedettino che vide tra i suoi illustri ospiti papa Alessandro III. Nel Medioevo Veroli, sede del rettore della provincia di Campagna e Marittima, vide infatti il passaggio di papi ed imperatori; vide pure la nascita dell’istituzione comunale; nel 1035 fu fondata l’Abbazia di Casamari che dista solo 9 km dal centro storico. Nel corso dei secoli l’abitato antico si è ampliato con lo sviluppo di altri rioni fra cui il Rione Santa Croce che conserva la medievale porta di ingresso alla città. In tutto il paese sono sorte attività artigianali, istituti di cultura ed istituti religiosi. Tra le attività artigianali ricordiamo la lavorazione del rame, del ferro, della ceramica, dei tessuti. Nel 1538 fu fondata dai fratelli Franchi, la prima scuola pubblica di lettere e retorica. La sensibilità religiosa ha sempre contraddistinto il popolo verolano; ad essa si deve la nascita di molte confraternite che hanno svolto un’importante attività di assistenza spirituale e materiale nel corso dei secoli. Nacquero a Veroli gli umanisti Giovanni Sulpicio, maestro di grammatica latina di Alessandro Farnese, futuro papa Paolo III e Aonio Paleario che simpatizzò per alcune idee della Riforma protestante. Nel 1600 iniziò la costruzione del Seminario e nel 1773 venne fondata la Biblioteca Giovardiana a beneficio di tutti i cittadini. Le idee riformatrici della Rivoluzione francese si diffusero anche nella nostra cittadina dove fu innalzato l’albero della libertà. Tornata nell’orbita della Chiesa, nel 1870 Veroli entrò a far parte del Regno d’Italia. Nel periodo di transizione però i nostri monti, a confine tra Regno d’Italia e Stato Pontificio, ospitarono famosi briganti. Dopo l’Unità Veroli riconfermò la sua importanza di città di fede e cultura.